Here is a little story from my travels about spontaneity and turning an unfortunate situation into a good memory: When I was in The States in May 2018, I visited a friend, fashion designer Stina Sayre, on the island of Martha’s Vineyard, Massachusetts. I stayed one night, then the next day, I departed back to the mainland on the early evening ferry boat. About 20 minutes after departure, the ferryboat captain announced we were turning around and returning to the island, because of some technical and organizational problems on the mainland. We disembarked and were told to wait nearby the docks and ticket office for more information about a new departure. I had a guitar with me and thought I’d take advantage of the unforeseen pause to practice and play my guitar. I decided to practice in the ticket office and see what was the response of the people. I played an informal and spontaneous concert for 75 minutes to a captive audience of families and weekend vacationers! They were so appreciative and pleased to have some diversion from the transportation crisis! This experience reminded me how music can soothe and heal, and bring together so many different kinds of people in a time of difficulty! We eventually made it home, and as we said goodbye, one little girl was asking her parents to buy a guitar for her to learn to play! A new musician was born from a twist of fate! 😉
   

Questa è una piccola storia sulla spontaneità e su come trasformare una situazione sfortunata in una bel ricordo: a maggio sono stata alcune settimane negli USA e sono andata in visita ad un’amica, la stilista Stina Sayre, sull’isola di Martha’s Vineyard, nel Massachusetts. Ho passato lì una notte e il giorno dopo sono ripartita per la terraferma con traghetto del primo pomeriggio. Circa 20 minuti dopo la partenza, il capitano del traghetto annunciava che stavamo girando e tornando sull’isola, a causa di alcuni problemi tecnici e organizzativi sulla terraferma. Siamo sbarcati e ci è stato detto di aspettare vicino al molo e alla biglietteria in attesa dei di informazioni per la ripartenza. Avevo la chitarra con me e pensavo che avrei approfittato della pausa imprevista per esercitarmi e suonare la mia chitarra. Decisi così di esercitarmi in biglietteria e vedere quale fosse la risposta della gente. Il risultato è stato un concerto informale e spontaneo di 75 minuti  per un pubblico casuale di famiglie e vacanzieri del fine settimana! Sono stati così riconoscenti e contenti per il diversivo. Questa semplice esperienza mi ha ricordato come la musica può lenire, guarire e riunire tanti tipi diversi di persone in un momento di difficoltà o disagio. Alla fine siamo riusciti a tornare a casa e, mentre salutavamo, una bambina chiedeva ai suoi genitori di comprare una chitarra perché lei imparasse a suonare! Un nuovo musicista è nato da una svolta del destino!

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